Titolo dell’opera: “Società Intollerante“
Tecnica: Olio su tela e pietre semi-preziose (Spinello nero, Agata bianca, Onice, Ambra e Vetro rosso)
Dimensioni: 100×80 cm
Anno realizzazione: 02/2020
Descrizione: Terza ed ultima opera appartenente alla Trilogia intitolata “Rapaci“, una metafora che mette in evidenza ancora una volta la Società, beni di lusso e concetti metafisici ad essa riconoscibili.
Le due Aquile raffigurate, punto cardine del dipinto, invitano l’osservatore a compiere una riflessione sull’intolleranza e l’insoddisfazione della società che sempre più spesso esplodono in rabbia e dissensi, controversie e acredini.
Al centro del dipinto un vetro rosso, apparentemente prezioso, ma di fatto privo di valore intrinseco, viene conteso dai rapaci. esso simboleggia la venalità e l’avarizia (uno dei sette peccati capitali).
L’occhio dell’Aquila a destra è realizzato in Agata bianca compenetrata da un inserto in Onice; la pupilla dell’Aquila posta sulla sinistra è impreziosita da Spinello nero.
Il simbolo di Honorus, arricchito da un inserto in Spinello nero e da pigmento dorato, istituisce per la terza volta il denominatore comune della trilogia. Posto al centro di un sentiero innevato, l’occhio della divinità emette raggi dorati che investono i due Rapaci, e permea di un’ulteriore evocazione simbolica il conteso vetro rosso dalla forma piramidale, tipica delle tombe egizie.
Gli alberi, disposti lungo le linee di fuga, accentuano la profondità spaziale e definiscono uno schema compositivo che induce l’osservatore alla focalizzazione del punto centrale del quadro.
L’Ambra grezza, posizionata sopra ad alcun tronchi di alberi spogli, indica una costante ascesa della decadenza umana e richiama un concetto artistico metafisico, mentre i frammenti di Agata bianca, posizionati nella parte bassa del dipinto, divengono cumuli di candida neve, simbolo di quella parte di popolazione incontaminata da repressioni e malvagità.