Titolo dell’opera: “Pinuzzo stordito dopo la quarantena”
Tecnica: Olio su tela e pietre semi-preziose (Mokaite, Onice, spinello nero e Malachite).
Dimensioni: 40x50cm
Anno realizzazione: 04/2020
Descrizione:
Il dipinto è stato concepito in modo del tutto ironico durante il periodo di Pandemia (emergenza Coronavirus aprile 2020), allo scopo di sdrammatizzare e sancire tale avvenimento storico mai vissuto prima.
L’opera ricorda il simbolismo come movimento culturale delle arti figurative del XIX Secolo.
Pinuzzo stordito dopo la quarantena, così viene attribuito il nome ad un Gufo delle nevi che solitamente vive nel Québec. Metaforicamente rappresenta quella fetta di Persone di tutto il mondo sopravvissute al virus ma colpite da gravi patologie come la depressione o il disorientamento post-quarantena, conseguenze dovute dalle imposizioni governative di dover stare rinchiusi in casa per troppo tempo.
La forte sporgenza degli occhi del volatile, punto cruciale dell’opera, caratterizzata volutamente da una compenetrazione di Onice nella Mokaite, rende in modo ironico il Gufo in uno stato di stordimento. Inoltre la mascherina verde abbandonata a terra, viene impreziosita con della Malachite (simbolo di malessere), come fosse un brutto ricordo lasciato alle spalle. L’arcobaleno invece è un ottimo auspicio e un inno alla vita, induce l’osservatore a pensare che dopo la tempesta, esce sempre il sole.
Due unghie del volatile penetrano il ghiaccio (il bianco rappresenta il bene) e sono state realizzate con Spinello nero (che rappresenta il male).